lunedì 28 gennaio 2008

anche Berlusca non naviga in buone acque parole del suo avvocato


Silvio Berlusconi rischia una condanna a sei anni di carcere in primo grado nel processo Mills. Lo dice a 'Radio Radicale' il deputato FI Gaetano Pecorella, intervistato sulla decisione del presidente del tribunale di Milano, Livia Pomodoro, di rigettare l'istanza con la quale la difesa di Berlusconi chiedeva la riunione del processo sui presunti fondi neri relativi ai diritti tv di Mediaset con quello in cui l'ex premier risponde dell'accusa di corruzione in atti giudiziari insieme all'avvocato David Mills. "Certamente - spiega Pecorella - il segno e' nella volonta' di definire rapidamente il processo Mills, perche' escludendo la riunione di due procedimenti il giudice potra' concluderlo piu' o meno in coincidenza - rileva - con le eventuali elezioni anticipate. L'accusa si basa su elementi documentali gia' acquisiti da tempo e su elementi emersi dopo dai quali e' risultato che Mills ha trovato una giustificazione per spiegare la presenza di pagamenti professionali che non aveva dichiarato ne' al fisco ne' ai soci". "Il fatto che alla luce di questi dati il processo sia stato comunque portato avanti e che lo si voglia concludere rapidamente, difficilmente puo' far ben sperare. Ci sarebbero stati gli elementi per non celebrarlo, il volerlo concludere in questi giorni - osserva - potrebbe essere un brutto segno. Si assommano due possibili obbiettivi 'politici': quello di chiudere presto il processo Mills che significherebbe, se ci fosse una condanna, una condanna assai pesante, intorno ai cinque-sei anni. E dall'altra parte non riunire i due processi consentendo all'altro processo di andare avanti all'infinito, perche' viene prescritto un reato e se ne apre un altro. Si realizzano cosi' due obbiettivi entrambi tali da tenere il presidente Berlusconi sotto la gogna per tempi indeterminati, ma nello stesso tempo di poter concludere rapidamente un processo e quindi bollarlo in tempi nei quali meglio sarebbe se la giustizia aspettasse e soprassedesse finche' non si e' conclusa questa fase politica molto difficile".
fonte agi news

ah ah ah
a parlare troppo spesso ci si morde la lingua speriamo che la pulizia politica che in questi ultimi mesi viene fatta a tutti i livelli e in tutte le regioni non si fermi proprio su di lui sul magnifico silviuccio....e diciamocela tutto in questo periodo di vacche magre per il centrosinistra sarebbe una bella botta di salute elettorale...si revuperebbe qualche voto viste le imminenti elezioni...e poi se tutto andrà come prevede il profeta in questione l'avvocato pecorella chissà se il caro cavaliere d'arcore sara capace è avrà la faccia di bronzo(credo cmq che questa non gli manchi) di ricandidarsi per la 5 volta a presidente del consiglio......
povero silviuccio queste toghe rosse non vogliono proprio mollare la presa...
chi vivrà vedrà....

domenica 27 gennaio 2008

barack obama pareggia i conti in south carolina


Il senatore dell'Illinois batte la Clinton e prende anche un quarto dei voti dei bianchi
Una vittoria scontata, ma con un risultato numerico inaspettato
South Carolina, trionfa Obama
Hillary doppiata: 55,4% a 26,5%
John Edwards si ferma al 18% ma annuncia che andrà avanti
E Caroline Kennedy si schiera con Barack: "Mi ricorda mio padre"


Obama con la moglie Michelle, dopo la vittoria
NEW YORK - Una vittoria strepitosa, che supera qualunque aspettativa: Barack Obama ha battuto Hillary Clinton nelle elezioni primarie democratiche della South Carolina con un distacco clamoroso: 55,4% a 26,5%. Il senatore nero ha conquistato più del doppio dei voti dell'ex first lady e ha vinto in tutte le fasce d'età, tranne che tra gli anziani. Terzo è arrivato John Edwards, che nonostante giocasse in casa si è dovuto accontentare di meno del 18 per cento, ma ha annunciato che non si ritira dalla corsa e vuole arrivare fino in fondo. Anche la partecipazione è stata clamorosa: quattro anni fa erano andate alle urne 293mila persone, ieri solo Barack ha preso 295mila voti e il totale dei partecipanti ha superato il mezzo milione.

I Clinton avevano cercato di chiudere Obama nel recinto del sud, di farlo diventare il candidato dei soli neri, ma non ci sono riusciti. Certo l'80 per cento degli afroamericani hanno votato per lui, ma ha anche preso un quarto dei voti bianchi e ha avuto la maggioranza degli elettori fino a 64 anni e delle donne. Proprio ieri durante il voto Bill Clinton aveva paragonato Obama a Jesse Jackson, ricordando come quest'ultimo avesse vinto in South Carolina nell'84 e nell'88. Un modo per sottolineare che il giovane senatore avrebbe vinto lo Stato dove i neri sono un terzo della popolazione, ma insinuando che poi sarebbe scomparso come Jackson.

Ma il responso delle urne mette in evidenza una differenza sostanziale: Jackson aveva avuto solo il 7 per cento dei voti bianchi, Obama ne ha più del triplo.
"Dopo quattro battaglie - ha detto Obama - noi abbiamo più voti e più delegati e la più grande coalizione che si sia vista da molto tempo: l'America ha voglia di cambiare".

Accompagnato dalla moglie Michelle, vestita di rosa come la sua cravatta, Obama ha scandito il suo credo: "Il cuore di questa elezione è il futuro contro il passato: e non ci dite che il cambiamento è impossibile, perché noi vi rispondiamo: "Sì, si può"". E la platea in delirio ha cominciato a scandire lo slogan "Yes, we can", mentre Obama sottolineava che "il cambiamento non lo porta chi ha una maggiore longevità a Washington o chi è stato più vicino alla Casa Bianca".

Hillary Clinton invece ha parlato da Nashville in Tennessee, sfiorando appena la notizia della sconfitta e dedicandosi invece ad un lungo comizio. Prima di lui aveva preso la parola Bill Clinton, che era in Missouri e che ha rilanciato la candidatura della moglie parlando sempre al plurale: "Noi abbiamo fatto... Noi faremo".

Insieme alla vittoria è arrivato per Barack Obama anche un sostegno importante e simbolico: quello di Caroline Kennedy, figlia del presidente assassinato a Dallas. In un editoriale uscito questa mattina sul New York Times, intitolato "Un presidente come mio padre", l'erede di JFK afferma: "Non c'è mai stato un presidente che mi ispirasse nel modo in cui le persone mi dicono facesse mio padre. Ma per la prima volta credo di aver trovato l'uomo che può essere quel presidente, non solo per me, ma per una nuova generazione di americani".

fonte la repubblica.it

Cuffaro si è dimesso un atto dovuto alla sicilia

finalmente dopo aver festeggiato e ringraziato dio e tutti i giudici il nostro caro ormai ex governatore della sicilia "Toto u Vasa vasa2 a deciso di dimettersi per le pressanti richieste fatte dal mondo politico.....
ad induro alle dimissioni tra l'altro delle foto che lo ritraevano a festeggiare ingozzandosi di cannoli siciliani regalatigli da un barrista palermitano al quale u zù totò ha detto che con quel gesto gli ha rovinato la vita....
ma cmq per ricordare le gesta e la vita politica del nostro caro amico voglio inserire un video che lo vede intervenire in collegamento al maurizio costanzo show in difesa della DC siciliana....attaccando giovanni falcone ospite della serata insieme a cladio fava e rita dalla chiesa...e difendendo la DC siciliana dalle "calunie che i giudici stavano diffondendo su eventuali intrecci tra politica e Mafia"

venerdì 25 gennaio 2008

NINO STRANO.....rappresenta i siciliani???????

ma diciamo che lo spettacolo in senato è continuato anche dopo la caduta di Romano Prodi al senato....il senatore strano...ha dato prova della sua capacità di cabarettista simulando...la caduta di prodi con uno spuntino a base di mortadella.....mah.....

giovedì 24 gennaio 2008

cade il governo prodi....ma quale alternativa....in una nazione malata cronica come l'italia


oggi finisce l'ennesima puntata dell'ennesimo governo prodi....ultimo giorno di una stagione politica che è iniziata ormai 13 anni fa....
cosa ne penso di questa situazione...a mio avviso l'italia è un paese malato...soffre di un virus...dal quale non riesce a curarsi ormai da quasi un secolo...una malattia fatta da lobby politico-economiche....di legami tra politica e MAFIA...di troppa ingerenza della politica nella nomina degli amministratori pubblici...di un debito pubblico elevatissimo...generato negli anni ottanta....che di tanto in tanto i governi di centro sinistra hanno cercato di appiattire...e che berlusconi a rialzato nel suo periodo al governo.......
quale'è la soluzione a quest'italia...vorrei rispondere le giovani generazioni ma...a volte i miei coetanei specialmente vivendo in una regione come la sicilia mi deludono...mi delude l'incapacità dei giovani a reagire agli abusi dei vari signorotti locali che gestiscolo il potere in maniera feudale quasi fossimo ancora ne medioevo...mi deludono i miei..colleghi universitari che si fanno comprare da un tesserino cinema....un tesserino mensa....un conributo straordinario favorendo il clientelismo a livelli bassissimi anche all'università....insomma sono deluso dalla mancanza di reattività dei miei coetanei.....

come andrà il futuro staremo a vederlo sicuramente....non vedo rose e fiori all'orizzonte....ma forse sono un pò troppo pessimista.....

sabato 12 gennaio 2008

corrado guzzanti torna in tv

dopo il ritorno di luttazzi...anche se molto temporaneo...su la7 manca ancora il ritorno di un grande protagonista della satira italiana....corrado guzzanti che qui vi ripropongo in una simpaticissa gag sull'attuale premier Romano Prodi nel 1997.....

sabato 5 gennaio 2008

CHUCK NORRIS APPROVED.......

anche il famosissimo chuck norris ha deciso di scendere in politica è lo fa appoggiando il candidato repubblicano huckabee...con uno spot elettorale....

venerdì 4 gennaio 2008

BARAK OBAMA VINCE LE PRIMARIE IN IOWA


Il senatore democratico di Chicago Barack Obama ha fatto un primo importantissimo passo verso la Casa Bianca. Nel primo confronto delle primarie, che si chiuderanno ufficialmente in estate ed entreranno nel vivo solo all'inizio di febbraio, Obama ha preceduto l'ex senatore della Carolina del Nord John Edwards e la senatrice di New York Hillary Clinton. Chiaro il verdetto dei caucus (assemblee popolari) dell'Iowa: al senatore afroamericano è stato assegnato oltre il 37% delle preferenze, contro il 28 circa del kennediano Edwards e il 27 dell'ex first lady.

Il messaggio che giunge dall'Iowa, tradizionalmente un affidabile indicatore di come si esprimerà poi l'intera nazione, è chiaro: gli Stati Uniti hanno un'immensa, disperata voglia di cambiamento. Cambiamento è ormai più di una parola d'ordine, è la spiegazione di un entusiasmo che il Partito democratico, dopo otto anni di amministrazione Bush, non vedeva da anni. Più precisamente dagli anni novanta, dai primi giorni dell'ascesa di Bill Clinton. Cambiamento è la parola chiave per spiegare e per capire la vittoria storica di Barack Obama, giovane senatore di colore, nelle primarie dell'Iowa, uno degli Stati più bianchi, religiosi e conservatori d'America.

"Questo è un giorno che ricorderemo fra molti anni" ha detto un raggiante Obama, accanto alla moglie Michelle e alle due figlie, Malia Ann e Natasha. "Questo è un giorno in cui abbiamo abbattuto le barriere della politica - ha continuato, ispirato tra gli applausi dei suoi sostenitori a Des Moines, quasi tutti giovanissimi - questo è il giorno in cui abbiamo vinto sulla politica della paura e del cinismo. Questo è il giorno in cui possiamo parlare a democratici, repubblicani e indipendenti e dire che siamo un popolo unico, non diviso, che non ci sono stati rossi e stati blu, ma solo gli Stati Uniti d'America. Il nostro momento per cambiare il Paese è arrivato". Il sogno impossibile sembra potersi avverare, ed è un sogno americano: "Ho un padre del Kenya e una madre del Kansas e una storia personale che può esistere solo in America, la speranza e il coraggio di guardare avanti mi hanno portato qui e mi porteranno avanti".