venerdì 28 dicembre 2007

ADDIO BENAZIR BHUTTO



Si è spenta un altra piccola luce di pace e di democrazia in medioriente................

È durato solo dieci settimane il sogno di Benazir Bhutto, rientrata in patria il 18 ottobre scorso dopo un esilio volontario durato otto anni. La leader dell'opposizione pachistana.



già prima donna premier in un Paese musulmano, è stata assassinata ieri da un colpo d'arma da fuoco sparato da un kamikaze (o due, secondo alcune fonti) che si è successivamente fatto saltare in aria nel mezzo di un comizio elettorale a Rawalpindi, vicino alla capitale Islamabad, uccidendo almeno altre quindici persone. L'attentato alla Bhutto è stata rivendicato dal numero due di Al Qaeda, Ayman al Zawahiri, che in un colloquio telefonico con l'agenzia Aki-Adnkronos international, ha detto: «Abbiamo eliminato il più importante asset nelle mani degli americani».
La Bhutto, come hanno riferito fonti della polizia e testimoni oculari, aveva appena finito di parlare al raduno per le elezioni parlamentari che erano previste per l'8 gennaio e che saranno, forse, rinviate. L'attentatore ha sparato contro la vettura, all'interno della quale la leader stava salutando la folla. Secondo un'altra ricostruzione della polizia riferita dalla televisione pachistana Dawn, gli attentatori erano due. Si sono avvicinati in moto all'auto dell'ex premier e hanno sparato almeno cinque colpi con un kalashnikov, colpendola mortalmente. I due si sarebbero poi fatti esplodere poco lontano. Secondo fonti giornalistiche a Islamabad le vittime dell'esplosione sarebbero almeno trentacinque.
Bhutto, 54 anni, due volte primo ministro, era sfuggita già il 18 ottobre, il giorno del suo rientro in patria, ad un attentato a Karachi. Circa 140 persone vennero uccise nell'attacco nella città del Sud del Paese.
L'attentato a Benazir è avvenuto quasi in contemporanea con un attacco contro il raduno di un altro partito d'opposizione, al quale avrebbe dovuto partecipare il leader Nawaz Sharif. Cinque persone sono state uccise. Non è chiaro se ci sia una relazione tra i due attentati.
«È opera del governo»: questa la prima dichiarazione alla televisione indiana CNN del marito della Bhutto, Asif Ali Zardari, poco prima di partire da Dubai alla volta del Pakistan. Al Zawahiri ha detto invece ad Aki che ad assassinare la Bhutto è stato un militante della cellula terroristica Lashkar-i-jhangvi del Punjab. Il 2007, comunque, passerà alla storia come uno dei peggiori anni per il Pakistan. È stato un assassinio annunciato: servizi segreti internazionali avevano allertato i piani di al Qaeda, che avevano pronti kamikaze da scatenare contro Bhutto. La salma di Benazhir ieri sera è stata trasportata in aereo nella sua città natale a Sindh dove sarà sepolta nel mausoleo di famiglia.

fonte la stampa.it

giovedì 27 dicembre 2007

LA VICENDA EUROPA 7 VERGOGNA BIPARTIZAN DELLA NOSTRA NAZIONE

è possibile in uno stato moderno e civile che un soggetto proprietario di un bene non in suo possesso non sia in grado di riuscire a riottenere il possesso di quel bene malgrado tutte le sentenze siano a suo favore....direste di No... ma in questa vicenda nella quale il proprietario è un semplice piccolo imprenditore lungimirante e attento al problema del pluralismo informativo e il possessore è il cav.on.sen.ill.magn.Silvio san.Berlusconi accade ciò che avevo scritto poche righe prima....

La vicenda Europa 7

Nel luglio 1999, Europa 7 ottiene dallo Stato Italiano la concessione per una rete Nazionale, ma il Governo D’Alema non le assegna le frequenze per iniziare a trasmettere, alla stessa data Retequattro non ottiene la concessione.
Dall’aprile 2000 al giugno 2001 il Governo Amato si disinteressa completamente della vicenda di Europa 7, permettendo in questo modo a Retequattro di continuare a trasmettere senza concessione.
Nel novembre del 2002 la Corte Costituzionale con la sentenza n. 466 stabilisce che Retequattro deve dismettere definitivamente le trasmissioni terrestri entro il 31 dicembre 2003.
Il 24 dicembre 2003 Silvio Berlusconi firma un decreto legge per superare tale termine.
Il Governo Berlusconi nell’aprile del 2004 approva la legge Gasparri, la quale infischiandosene della sentenza della Corte, consente a Retequattro di continuare a trasmettere nonostante non abbia la concessione, mentre Europa 7 viene esclusa ancora una volta.
Il Parlamento Europeo nel maggio del 2004 approva una relazione nella quale esprime preoccupazione che l’anomalia italiana si propaghi ad altri paesi dell’Unione, ed invita la Commissione Europea ad assumersi le sue responsabilità.
Il Consiglio d’Europa composto da 45 Paesi, approva nel giugno del 2004 una risoluzione che deplora l’esclusione di un potenziale operatore televisivo, Europa 7 vincitore della gara pubblica per la diffusione televisiva sulle frequenze occupate da Retequattro del Gruppo Mediaset.
Il 12 ottobre 2006 il Governo Prodi approva il disegno di legge Gentiloni che, non solo non risolve il problema Europa 7, ma non ne riconosce nemmeno i diritti.
Il 30 novembre di fronte alla Corte di Giustizia Europea, il Governo Prodi, tramite l’avvocatura dello Stato, fa propria la posizione del Governo Berlusconi e difende addirittura la legge Gasparri.
Ben quattro Governi, quindi, non hanno voluto e non vogliono riconoscere ad Europa 7 il diritto a trasmettere.
Europa 7 continua la battaglia per il suo diritto ad esistere e per il pluralismo dell’informazione nel nostro Paese.



fonte europa7.it



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